Chiesa della Madonna del Carmine
Chiesa della Madonna del Carmine : i Carmelitani per antica tradizione costruivano i propri conventi in delle alture per richiamare il Monte Carmelo e nell'alta zona collinare di Furnari, per l'interessamento della "Famiglia Furnari", essi costruirono il Convento, in una zona, già consacrata al Mistero dell’Incarnazione; infatti sin dall’anno 1000-1100, vi era una cappella in stile arabo con volta reale, dove si venerava una tavola raffigurante la Vergine Annunziata e sembra, sia stato a Furnari il primo luogo di culto dedicato alla Madonna, che dalla collina vegliava sul piccolo centro abitato. Questa cappella, ancora esistente, si trova tra la chiesa ed il campanile. L’attuale chiesa e il convento (oggi Palazzo Municipale) vennero edificati a partire del 1547. I frati portarono a Furnari la devozione alla Madonna del Carmelo. Nel 1930 l’arciprete Genovese ottenne dallo Stato italiano l’affidamento della chiesa all’Arcipretura, ed alcune stanze annesse alla chiesa, e la Madonna del Carmelo, tornò ad essere riportata in processione per le vie del paese. L’interno conserva opere d’arte di grande interesse come: una tela sull'altare maggiore dedicata alla Madonna e alla devozione del Carmelo, a forma di trittico, della scuola di Tommaso De Vigilia, della seconda metà del 1500; un quadro della prima metà del '700 dedicato a Sant'Alberto da Trapani, protettore della provincia carmelitana messinese, di cui faceva parte anche codesto convento. Secondo un’antica tradizione furnarese, Sant'Alberto liberava le donne dal dolore delle doglie e la accompagnava fino al parto; se la partoriente era in pericolo si suonavano sette rintocchi della campana grande della chiesa del convento, soprannominata "a campana di Santu Libbertu", e la gente, riconoscendo quel suono, cominciava a pregare ovunque si trovasse per il parto in atto. Quando veniva riconosciuto l'intervento del santo, il neonato, veniva chiamato dopo il nome di battesimo, "Figghiu di Santu Libbertu" o, come riportano alcuni vecchi registri di battesimo, "Filiusi Sancte Alberti"; un quadro, anch'esso risalente alla prima metà del '700, dedicato alla Madonna delle Grazie, tra Sant'Antonio Abate, Santa Teresa d'Avila, San Spiridione e Santa Lucia; una statua lignea della Madonna del Carmelo dei primi del'800. Nell'agosto 1898, sopra il vecchio pavimento della chiesa ne fu aggiunto uno nuovo a spese dei fedeli, ricoprendo le numerose bocche in pietra delle antiche fosse comuni, lasciando qualche lapide di marmo.